Il cane di famiglia potrà fare visita ai bambini ricoverati al Meyer. Il pediatrico fiorentino ha scritto le regole da rispettare per portare nei reparti gli animali da compagnia. Dopo anni di pet therapy, le porte dell’ospedale si aprono anche agli esemplari non addestrati.
L’azienda ospedaliera è partita da una delibera regionale dell’ottobre 2009 che suscitò tante reazioni positive ma non è stata applicata da gran parte delle aziende (una eccezione è quella di Prato). Prevedeva appunto che i familiari dei pazienti ricoverati in Toscana potessero chiedere di fare entrare il cane del malato in corsia e che le strutture sanitarie si organizzassero per poterlo ospitare, ovviamente nel rispetto di una serie di regole e tenendo conto delle condizioni del malato e più in generale del reparto.
Al pediatrico è tutto pronto, secondo quanto riporta Repubblica Firenze, si inizia la prossima primavera. Si è fatto un lavoro piuttosto minuzioso per permettere le visite in sicurezza. Ad elaborare le regole da rispettare per far entrare i cani sono stati il Comitato di controllo delle infezioni ospedaliere dall’azienda e l’associazione Antropozoa, che gestisce il servizio di pet therapy del Meyer da 12 anni. Per far entrare il cane di famiglia bisogna chiedere prima di tutto il permesso ad un medico individuato dall’azienda, un tutor, il quale deve valutare caso per caso se la visita può essere d’aiuto al paziente. Tutte le camere di degenza del Meyer possono ospitare al massimo due persone e la prima cosa da chiarire è che la presenza dell’animale non infastidisca, o più in generale non rechi alcun danno, all’altro paziente ricoverato nella stessa stanza.
L’orario e il giorno della visita vengono concordati con il reparto, anche per evitare che il cane entri quando è in corso la pet therapy o ci sono comunque attività durante le quali non si possono fare visite. Se arriva il via libera all’ingresso in ospedale, bisogna utilizzare un guinzaglio corto e il proprietario deve avere a disposizione una museruola, il cui uso potrebbe essere richiesto dal personale sanitario. Si è pensato a dei percorsi speciali per far passare l’animale il più possibile da corridoi all’esterno della struttura, evitando aree rumorose o che in qualche modo lo possano innervosire.
C’è poi la lista di requisiti che deve avere il cane per poter entrare. Intanto non deve essere di indole nervosa o aggressiva e non deve essere facile alle abbaiate. Inoltre deve avere più di 8 mesi, perché i cuccioli molto giovani spesso sono troppo agitati. Prima di portarlo al Meyer va fatto visitare da un veterinario che deve scrivere un certificato per attestare le buone condizioni di salute dell’animale e deve indicare il numero di microchip e le varie vaccinazioni fatte. Almeno 24 ore prima della visita deve essere lavato con uno shampoo anti micotico e subito prima di entrare è necessario spazzolarlo per eliminare i peli caduti e ridurre al minimo quelli che possono cascare sul pavimento del reparto.
Ma l’ospedale pediatrico non si ferma al regolamento che riguarda gli animali. «La lunga esperienza nel campo dell’attività ospedaliera assistita da animali si spiega dall’azienda ha fatto sì che si potesse redigere un protocollo con “cognizione di causa”, che non perdesse di vista l’importanza degli aspetti comportamentali dell’animale». E così si è anche deciso di organizzare corsi di formazione per i dipendenti che sono interessati a svolgere il lavoro con gli animali. Per accogliere al meglio i cani e per dare all’incontro con il piccolo padrone un valore curativo.