La Camera approva la legge che sancisce per gli animali il diritto a vivere nelle abitazioni, la norma ora passerà al vaglio del Senato. La Lav esulta: «Fine di una discriminazione».
Sarà «vietato vietare» a cani e gatti di poter vivere nelle abitazioni dei condomini. Lo afferma la LAV (Lega Anti Vivisezione) facendo riferimento all’approvazione alla Camera della legge per il diritto a vivere con cani e gatti, che ora dovrà passare al vaglio del Senato.
Di fatto, spiega la Lav, con l’integrazione del Codice civile, «le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici», si mette la parola «stop alle discriminazioni». Per la Lav si tratta di «una vittoria per le famiglie che vivono con quasi 20 milioni di quattro zampe e di una battaglia iniziata nelle assemblee condominiali e nei tribunale». In questo modo, rileva la Lav, «l’Italia adegua un’altra parte della propria legislazione ai principi contenuti nel trattato Europeo che definisce gli animali esseri senzienti, e al Codice penale che punisce i loro maltrattamenti».
«È un nuovo, concreto passo per porre fine a una discriminazione contro chi vive con animali domestici. Una pace sociale che dovrà essere rispettata da tutti, senza alcun dubbio interpretativo», dice Gianluca Felicetti, presidente della Lav. Inoltre, «l’approvazione di questa nuova legge fa venir meno inutili controversie giuridiche, con grande vantaggio per la macchina della giustizia».
Il nuovo articolo – ricorda la Lav – è stato approvato grazie alla presentazione, a inizio di questa legislatura, della proposta di legge della stessa Lav per la riforma del codice civile sostenuta dalle parlamentari Gabriella Giammanco del Pdl e Franca Chiaromonte del Pd, sostenuta dai parlamentari del Pdl Luigi Vitali, Michela Vittoria Brambilla, Gianni Mancuso, da quelli del Pd Rodolfo Viola e Andrea Sarubbi e dal relatore Salvatore Torrisi.