In Danimarca fare sesso con animali – stuprarli –non è punibile per legge. E infatti esistono i bordelli animali, dove si paga per le violenze.

Sono in molti a credere che questa sia l’ennesima bufala che gira in rete, e piacerebbe poter dire che è così, che è tutto un errore, uno scherzo di cattivo gusto, che un’aberrazione del genere non possa essere legale. E invece è tutto vero.

La Danimarca ospita delle vere e proprie case chiuse in cui, per una tariffa variabile dai 70 ai 150 euro, alcuni proprietari mettono a disposizione i loro animali – in genere cani – perché gli avventori possano abusarne sessualmente.

E basta fare una rapida ricerca in internet per scoprire che è tutto vero. 

Già nel 2008 era possibile rintracciare in rete articoli sull’argomento, che parlavano di leggi “di manica larga” anche in Svezia per quanto riguarda la zoorastia. I termini delle norme in questione sono fumosi: è legale “fare sesso” con un animale “finché l’animale non soffre”. Il concetto errato sta alla base: come si può definire la zoorastia una normale attività sessuale quando l’animale abusato non è consenziente? Se due individui fanno sesso e uno dei due non vuole, si chiama violenza sessuale, si chiama stupro. E questo a prescindere dalla specie. 

La verità è che spesso e volentieri l’animale vittima delle violenze – un cane, ad esempio – soffre di gravi traumi fisici e psicologici, che talvolta si risolvono anche nella morte per emorragie interne. Inoltre, esistono testimonianze che raccontano di animali sottoposti a questo genere di sevizie per anni.

Anni.

Molti dei clienti di questi bordelli sono stranieri, arrivano in Danimarca appositamente per beneficiare di questo genere di servizi. Secondo questo link, si tratta soprattutto di cittadini norvegesi, svedesi, olandesi e tedeschi. 

Anche alcuni Stati degli USA non condannano apertamente la zoorastia come reato – anche in questo caso, il gap istituzionale ha portato alla nascita di numerose case chiuse in cui gli animali vengono abusati sessualmente dagli esseri umani. Un esempio è Jacksonville, in Florida, tanto che è nata una serie di petizioniper mettere un freno a questa rivoltante pratica.

L’inizio della petizione, che traduciamo, dà una vaga idea di quello che le vittime di questi abusi patiscono: “Sei così piccolo e indifeso. Sei terrorizzato e provi un dolore indescrivibile. Sei stato legato e strattonato dal tuo aguzzino e non hai possibilità di fuga. Sei stato picchiato e preso a calci fin quasi a perdere i sensi, e poi trascinato in una stanza dove il tuo torturatore è stato pagato da un altro che ti causerà un dolore fisico e mentale così forte che speri di non sopravvivere”. 

Se avete un cane, un gatto, o un qualunque animale, guardatelo e pensate a cosa potrebbe accadergli se capitasse in mani simili. E poi pensate che nulla accadrebbe a chiunque gli avesse fatto del male, che l’aguzzino non verrebbe punito in nessun modo. 

La violenza sessuale è un’aberrazione. Quella su un animale che non può essere protetto e che non può difendersi in nessun modo, inimmaginabile. (Fonte: All4Animals)