Savona – L’affetto per il proprio padrone, a volte, è più forte del richiamo della foresta. Sembra scaturita dalle pagine di un romanzo di Jack London la storia che sta toccando il cuore degli abitanti della zona di Pontinvrea. I sei cani di Giacomo Gazzera, l’ex messo comunale di Pontinvrea trovato senza vita nel bosco poco fuori il paese nel gennaio dello scorso anno, non hanno mai smesso di aspettarlo. Si sono accoccolati proprio nel punto in cui lo avevano seguito e visto per l’ultima volta e, ormai da quasi due anni, stanno aspettando il suo ritorno. Restano sul prato al bordo della provinciale per Montenotte, giorno e notte, sopportando la fame e il freddo. E purtroppo uno di questi non ha superato i primi mesi all’addiaccio ed è morto.
(Seguendo questo link è possibile vedere un filmato su questi cani)
Che ci sia il sole o che piova, aspettano il ritorno del padrone con cui sono cresciuti, puntando lo sguardo tra gli alberi nella speranza che da un momento all’altro riappaia. Non vogliono abbandonare quel luogo e allora gli abitanti hanno iniziato a prendersi cura di loro, rimediando qualche coperta per fare una cuccia e portando del cibo: li chiamano Ciccio e Franco, Stanlio e Ollio, nomi di attori comici, forse con il desiderio inconscio di vederli sorridere. «Noi sappiamo che Gazzera non tornerà più – raccontano gli abitanti della zona – è morto per un infarto nel gennaio del 2010. Poveretto, i soccorritori lo avevano trovato senza vita sotto ad una coltre di neve. Aveva 72 anni, probabilmente gli era venuto un infarto e poi la nevicata aveva coperto il corpo. Noi lo sappiamo, ma questi animali no. E lo aspettano sempre. È una scena straziante».
Del caso si è occupato anche il sindaco, Matteo Camiciottoli, che ha ascoltato le insistenze degli abitanti. In questi giorni il geometra del Comune effettuerà un sopralluogo con alcuni volontari per valutare se il terreno individuato sia adatto. Intanto gli occhi delle bestiole sono arrivati a toccare il cuore di chi li incontra, vicino alla strada che da Pontinvrea va verso Montenotte. Ad ogni auto o moto che si avvicina, loro si alzano in piedi come se sperassero che da quella macchina possa un giorno scendere il loro amico a due zampe. Fino ad alcuni mesi fa erano in sei, poi uno è morto, e sono rimasti in cinque. Quando sentono i cacciatori sparare nel bosco corrono lungo la strada per andar loro incontro, sempre con il desiderio di rivedere il padrone. E qualche abitante ha anche sollevato il problema della sicurezza: «Vivono nel prato di fianco alla strada – spiega Guglielmo Castagnoli, uno dei volontari che ha preso a cuore la sorte dei cani – A volte corrono da un lato all’altro e possono creare pericolo: l’anno scorso un motociclista era caduto per evitare di investirli. Noi abbiamo chiesto da tempo al Comune di occuparsi della questione. Portarli via sarebbe per loro un dramma, probabilmente non sopravviverebbero a lungo, ma in un canile almeno sarebbero curati e nutriti. In questa situazione, invece, difficilmente supereranno l’inverno. Se però il Comune trovasse un terreno e lo recintasse, dei cani potremmo occuparci noi volontari sistemando delle cucce, almeno affinché i cani si possano riparare dalle intemperie, e continuando a portar loro da mangiare».
L’invito è stato accolto dal sindaco Matteo Camiciottoli, che proprio ieri pomeriggio ha annunciato di aver individuato un’area adatta, nonostante le difficoltà che gli enti locali devono superare e le richieste di aiuto che arrivano da molte famiglie: «Ci sono voluti i tempi tecnici, anche perché cerchiamo di dare la proprietà ai bisogni delle persone, soprattutto in un momento difficile come questo. Comunque abbiamo trovato un terreno e previsto il sopralluogo con un assessore ed il geometra. Spero che il caso sia in via di soluzione. è stato complicato, poiché i parenti di Gazzera avevano rinunciato all’eredità, bisogna stabilire se i cani si possano considerare parte dell’eredità. Il mio problema come sindaco è che prima di tutto non costituiscano un pericolo per l’incolumità pubblica di chi passa per la strada». Intanto Castagnoli ha lanciato persino un tam tam su Facebook, cercando di recuperare aiuti per i cani di Gazzera: qualcuno ha offerto una cuccia, altri sono pronti a portare crocchette e scatolette, qualche coperta.