Condannati alla camera a gas da innocenti: sono cani!

Questa foto è rarissima. Riprende il muso supplicante di un cane chiuso in una camera a gas, dove verrà eutanasizzato.
Questa pratica abominevole di soppressione continua ad accadere, tra gli altri stati USA, in Oklahoma, in moltissimi rifugi animali piccoli oppure rurali.
La morte per camera a gas è dolorosa, lenta e causa una lunga agonia. Gli animali vengono rinchiusi in una stanza sigillata nella quale viene pompato monossido di carbonio, col risultato che l’ossigeno viene meno.
Nel tentativo di fuggire, molti animali arrivano ad aggredirsi tra loro o a ferirsi cercando di aprirsi un varco all’esterno. Inoltre, ci sono numerosi casi di cani sopravvissuti alla lunga deprivazione di ossigeno.

Possiamo raccontarvi la storia di uno di loro: Si chiama Daniel. E’ un incrocio di beagle ed è sopravvissuto ad una eutanasia praticatagli dall’Animal Control Department of Florence, in Alabama, e si trova ora in New Jersey, dove attende un’adozione.
Linda Schiller, la fondatrice dell’associazione Eleventh Hour Rescue, descrive il miracolo capitato a Daniel come una di quelle cose che capitano una volta su un milione.
Lo scorso 3 ottobre Daniel era in lista assieme ad altri 18 cani per una eutanasia praticata attraverso la somministrazione di monossido di carbonio: una pratica bandita da molti Stati USA ma purtroppo ancora legale in Alabama, sebbene boicottata da anni dalla American Humane Association.
Quando gli inservienti hanno aperto la porta della camera a gas, Daniel è semplicemente trotterellato fuori, nello stupore generale. L’American Veterinary Medical Association dice che siccome il monossido di carbonio è più pesante dell’aria, è possibile che alcuni animali riescano a tenere la testa più alta della nuvola di veleno.
Daniel è stato a quel punto trasportato dai volontari fino ad una clinica veterinaria, intanto che si decideva del suo futuro: era ovvio che volesse vivere (come anche gli altri 17 cani soppressi, comunque, immagino…). Eleventh Hour Rescue ha risposto alla chiamata e due giorni fa Daniel è volato prima a Jackson, nel Tennessee, con altri 11 cani salvati dalla camera a gas. Scott Messinger, volontario del gruppo di trasporto di animali Pilots N Paws  , l’ha poi trasportato a nord, verso il New Jersey.
La coda di Daniel ha cominciato a muoversi non appena è sceso dall’aereo: ha 5 cinque anni ed è molto dolce.  Sembra amare alla follia chiunque gli si avvicina. Ed è anche bello: è il cane nella foto.
Per ora vivrà con Jill Pavlink, una volontaria, ma si spera trovi presto una casa per sempre.
Se volete, sul sito di Eleventh Hour Rescue potete trovare altre informazioni sul cane.
Buona fortuna, Daniel.   
(fonte: all4animals)

A questo proposito vogliamo informarVi a proposito di una petizione da firmare… QUESTA PETIZIONE  RICHIEDE CHE TUTTI GLI STATI UNITI ATTUINO UNA POLITICA NO KILL NEI RIFUGI, OSSIA CHE NON AVVENGA L’EUTANASIA DEGLI ANIMALI IN SOVRANNUMERO, IN NESSUN CASO!

Nel caso abbiate qulche dubbio se firmare o no questa petizione (e se ne avete il coraggio!) c’è un video che mostra le drammatiche verità che si nascondono dietro l’eutanasia degli animali nei rifugi.