La LAV condanna la proposta della Consigliera comunale Angiola Tremonti di sopprimere gli animali del canile di Mariano Comense (CO) La LAV (Lega anti vivisezione) Onlus condanna fermamente la soluzione proposta dalla Consigliera comunale di Cantù Angiola Tremonti di sopprimere gli animali ospiti nel canile di Mariano Comense che dopo un certo periodo di permanenza non siano stati adottati. Si tratta di una proposta insensata e che lascia profondamente indignati. E che, in ogni caso, non tiene conto della normativa vigente – evidentemente non nota alla Tremonti. Già la Legge Statale N. 281/1991 aveva previsto che i cani ricoverati nei canili o strutture simili possano essere soppressi in modo esclusivamente eutanasico, ad opera di medici veterinari soltanto se gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità. Disposizione confermata dalla normativa della Regione Lombardia. La Legge Regionale n. 33/2009 (che ha sostituito la Legge Regionale 20 luglio 2006, N. 16), nel Capo II “Norme relative alla tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, all’art. 13 (Eutanasia) dispone che “I cani, i gatti e gli altri animali di affezione ricoverati nelle strutture di cui agli articoli 112 (canili sanitari) e 114 (rifugi), possono essere soppressi solo se gravemente malati e incurabili, se affetti da gravi sofferenze o in caso di loro comprovata pericolosità. Da ultimo, la L. n. 189/2004, ha introdotto l’art. 544-bis. – (Uccisione di animali) che commina la pena della reclusione da quattro mesi a due anni per chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale. Essendo evidente che la motivazione addotta dalla Consigliera per procedere all’uccisione dei cani non integra la scriminante della “necessità”, chi procedesse alla soppressione, comunque vietata dalla richiamata normativa amministrativa, sarebbe dunque punibile ai sensi dell’art. 544bis del codice penale. Ci si augura che la Consigliera ne prenda atto e faccia pubblica ammenda. Avv. Davide Pivi Responsabile LAV Como